Vivere in Alto Adige - Worke in Alto Adige
 

Vivere in Alto Adige

Benvenuti in Alto Adige! Abbiamo raccolto per te materiali e informazioni su vari argomenti di interesse per agevolare l’inserimento nella tua nuova dimora. Scopri quanto è bello vivere in Alto Adige!

Autonomia dell'Alto Adige
L’autonomia in Alto Adige
Perché in Alto Adige si parla prevalentemente tedesco? Breve storia dell’Alto Adige

L’Alto Adige è la provincia più settentrionale d’Italia e si caratterizza per il bilinguismo: gran parte della popolazione è infatti di madrelingua tedesca. Da quando sono stati aboliti i controlli alla frontiera nell’area Schengen, molti non si accorgono nemmeno di essere in territorio italiano dopo aver attraversato il Brennero o il Passo Resia per entrare in Alto Adige: la popolazione parla tedesco, le notizie alla radio e alla televisione vengono lette in tedesco e solo i cartelli bilingue recanti località e indicazioni ricordano che si è valicato il confine con l’Italia. Alcuni si chiedono perché una regione alpina a sud del Brennero in cui prevale la lingua tedesca sia territorio italiano.
Non è stato sempre così.


Per circa 550 anni, l’odierna Provincia dell’Alto Adige, in quanto parte del Tirolo, appartenne all’Impero asburgico e successivamente all’Impero austriaco e all’Impero austro-ungarico.

Dopo la Prima guerra mondiale la cartina politica dell’Europa subì profonde modifiche. L’Austria-Ungheria capitolò insieme all’Impero tedesco, le truppe austriache e italiane combatterono un’aspra guerra di montagna sino alla fine del conflitto nel 1918. Dopo la sconfitta dell’Austria, l’esercito italiano occupò l’attuale Alto Adige e la regione fu ufficialmente annessa all’Italia nel 1919 con il Trattato di pace di Saint-Germain. Gli altoatesini divennero così una minoranza di lingua tedesca in Italia.

Nel 1922 i fascisti di Mussolini salirono al potere in Italia e per l’Alto Adige iniziò un periodo di repressione e italianizzazione: ad esempio, fu vietata la lingua tedesca, furono abolite le scuole tedesche, furono licenziati i dipendenti pubblici di lingua tedesca, i toponimi tedeschi furono sostituiti con toponimi italiani e decine di migliaia di italiani si stabilirono a Bolzano. Ma i sudtirolesi resistettero, basti pensare alle “scuole nelle catacombe” organizzate segretamente per insegnare ai bambini locali a leggere e scrivere in tedesco.

Nel 1939 Hitler e Mussolini strinsero un patto per favorire il trasferimento degli altoatesini nel Reich tedesco. Ai sudtirolesi fu data la possibilità di scegliere (“opzione“) se lasciare la loro patria e rimanere “tedeschi” o restare e rinunciare alla lingua e alla cultura tedesca. La popolazione si divise tra “optanti” e “restanti”; alla fine solo circa 75.000 persone decisero di emigrare, ma solo in pochi lasciarono per sempre la loro patria, poiché la maggior parte tornò in Alto Adige dopo la fine della Seconda guerra mondiale.

L’annessione dell’Alto Adige ledeva il diritto all’autodeterminazione dei popoli, motivo per cui alla regione fu accordato il Primo Statuto di Autonomia con il Trattato di Parigi del 1946. Furono così gettate le basi per la tutela dei diritti delle minoranze di lingua tedesca e ladina in Alto Adige. Tuttavia, la lentezza nell’applicazione dello statuto alimentò il malcontento e forti tensioni con gli italiani, che negli anni Sessanta culminarono in una serie di attentati dinamitardi. L’Italia si oppose con forza a tali attacchi e l’Austria chiese l’intervento del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Seguirono lunghe trattative tra Bolzano, Roma e Vienna, che portarono alla stesura del cosiddetto “pacchetto per l’Alto Adige”, entrato in vigore nel 1972 sotto forma di Secondo Statuto di Autonomia. In forza di questo statuto e delle successive disposizioni di attuazione, la provincia ha gradualmente acquisito autonomia legislativa e amministrativa e quindi competenze in molti ambiti della vita pubblica, dell’amministrazione e dell’economia che vanno ben oltre quelle di una regione italiana a statuto ordinario. Il cosiddetto “Nuovo Statuto di Autonomia” del 1972 costituisce le fondamenta dell’attuale tutela dei diritti delle minoranze dei gruppi di lingua tedesca e ladina in Alto Adige.

Il diritto di esprimersi nella lingua madre

In Alto Adige, tutti i cittadini di lingua tedesca e italiana hanno il diritto di utilizzare la propria lingua madre nei rapporti con la pubblica amministrazione. Tutti gli uffici e gli enti pubblici dell’Alto Adige garantiscono l’uso di entrambe le lingue della regione. Questo vale sia per gli uffici statali dell’Alto Adige, come il Commissariato del Governo, l’Ufficio delle imposte e l’Ufficio doganale, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS), l’Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro (INAIL) e le autorità giudiziarie, sia per gli uffici della Regione e della Provincia, le Comunità comprensoriali, i Comuni e gli enti pubblici analoghi, la Banca d’Italia, l’Archivio di Stato, la Rundfunk-Anstalt Südtirol (RAS), la Camera di commercio di Bolzano, ecc.
I cittadini di madrelingua ladina hanno il diritto di utilizzare la loro lingua madre nelle valli ladine (Val Badia e Val Gardena). Lo stesso vale per gli uffici provinciali con sede al di fuori delle valli ladine, nella misura in cui si occupano degli interessi dei ladini (ad esempio, l’Ufficio scolastico ladino di Bolzano).

Per ulteriori informazioni consultare: Provincia Autonoma di Bolzano 

Proporzionale e gruppi linguistici – Perché bisogna avere un certificato di appartenenza al gruppo linguistico tedesco, italiano o ladino?

La peculiarità dell’Alto Adige è la coesistenza di tre gruppi linguistici in una zona di dimensioni relativamente modeste, una coesistenza che non è stata sempre facile. Solo dopo un processo di negoziazione durato decenni si è trovato un equilibrio tra altoatesini di lingua tedesca, italiana e ladina.

La proporzionale etnica è un regime giuridico che garantisce la proporzionalità (in base alla percentuale del gruppo linguistico sul totale della popolazione altoatesina rilevata dal censimento) dei tre gruppi linguistici legalmente riconosciuti (tedesco, italiano, ladino) nell’assegnazione di posti di lavoro nel servizio pubblico, nella distribuzione di prestazioni sociali e risorse finanziarie pubbliche, nella nomina degli organi politici e non solo.

A tal fine, i cittadini residenti nella provincia di Bolzano devono dichiarare la propria appartenenza a uno dei tre gruppi linguistici presso il Tribunale di Bolzano o presso gli uffici del Giudice di Pace della provincia di Bolzano per ricevere un certificato ufficiale (dichiarazione di appartenenza al gruppo linguistico).

Per ulteriori informazioni consultare:
Tribunale di Bolzano, Ufficio dichiarazione gruppo linguistico

Lingue - Work in Alto Adige
Lingue
Quali lingue si parlano in Alto Adige?

In Alto Adige vivono circa 520.000 persone di lingua madre diversa. Alle tre lingue ufficiali, il tedesco, l’italiano e il ladino, col tempo si sono aggiunte molte altre lingue.
Il gruppo di lingua tedesca è il più numeroso: è formato da quasi il 70% della popolazione e comprende anche oltre 40 dialetti tedeschi parlati, alcuni dei quali molto diversi tra loro.

Il secondo gruppo linguistico per importanza è quello italiano, cui appartiene circa un quarto della popolazione, concentrata soprattutto nelle aree urbane. Infine, all’incirca 30.000 abitanti (più o meno il 6% della popolazione) hanno come lingua madre il ladino: questa lingua romanza resta viva soprattutto in Val Badia e in Val Gardena.

Oltre a questi tre gruppi, in Alto Adige vivono circa 46.000 stranieri, la maggior parte dei quali (circa 31.000 persone) proviene da altri Paesi dell’UE.

Come si attesta il multilinguismo in Alto Adige?

La conoscenza di entrambe le lingue della provincia, il tedesco e l’italiano, è un grande vantaggio, e a volte addirittura una caratteristica indispensabile, per lavorare e vivere in Alto Adige.

La padronanza delle due lingue è utile per entrare in contatto con la provincia e la sua gente e partecipare alla vita sociale dell’Alto Adige. In molti casi, la conoscenza di entrambe le lingue – sia nel tempo libero che nella vita professionale – è presupposta e data per scontata.
Per dimostrare la conoscenza delle due (o tre) lingue della provincia, in Alto Adige si può sostenere un esame ufficiale di bilinguismo (o trilinguismo). L’attestato che viene rilasciato conferma la conoscenza delle due (o delle tre) lingue. È inoltre possibile ottenere il riconoscimento ufficiale del certificato linguistico per una delle lingue ufficiali, in modo da dover sostenere solo l’esame di lingua per l’altra lingua o le altre due lingue.

L’iscrizione all’esame di bilinguismo o trilinguismo e il riconoscimento dei certificati linguistici avvengono tramite il sito web della Provincia Autonoma di Bolzano Alto Adige. In questa pagina si trovano inoltre documenti e consigli su come prepararsi all’esame di lingua.

Per ulteriori informazioni consultare:
Provincia Autonoma di Bolzano Alto Adige  Servizio esami di bilinguismo e trilinguismo

Come si imparano il tedesco e l’italiano?

Ci sono vari modi per imparare il tedesco e l’italiano in Alto Adige. L’amministrazione provinciale dell’Alto Adige offre molte informazioni sull’insegnamento delle lingue a bambini, giovani e adulti attraverso il suo portale per le lingue

Inoltre,  diverse scuole di lingua offrono una serie di corsi ed eventi
Qui puoi trovare un elenco delle scuole di lingua

Una buona conoscenza delle due lingue della provincia e di lingue straniere amplia le possibilità nel mondo del lavoro. Per tale motivo, la Provincia di Bolzano promuove soggiorni linguistici per l’apprendimento della seconda lingua.

Per ulteriori informazioni consultare:
Provincia Autonoma di Bolzano – Ufficio per il diritto allo studio universitario

Conoscenza delle lingue come prerequisito per richiedere un sostegno economico

Per poter beneficiare di aiuti finanziari provinciali (“assegno della provincia per le famiglie”, “assegno della provincia per le famiglie +” e “assegno della provincia per i figli”) in Alto Adige, i cittadini provenienti da Paesi NON appartenenti all’UE devono dimostrare la conoscenza orale di una delle due lingue della provincia, nonché la conoscenza della società e della cultura locale.

Questo vale per entrambi i genitori, non solo per colui/colei che presenta richiesta per il sussidio.

Per ulteriori informazioni consultare:
Provincia Autonoma di Bolzano, Servizio coordinamento per l’integrazione

Mobilità -Work in Alto Adige
Mobilità
Come ci si sposta in Alto Adige?

L’Alto Adige dispone di un sistema di trasporto pubblico ben sviluppato. Chi non vuole viaggiare in auto può raggiungere e/o spostarsi in Alto Adige comodamente in treno o in autobus: gli orari degli autobus e dei treni sono ben coordinati tra loro in modo da garantire collegamenti ottimali dalle stazioni centrali alle località circostanti.

La mobilità pubblica in tutto l’Alto Adige è collegata nel sistema integrato di trasporto Alto Adige mobilità. Questo sistema integrato semplifica l’uso dei mezzi pubblici: con un unico biglietto è possibile utilizzare le linee urbane ed extraurbane, gli autobus urbani, i treni regionali tra Brennero e Trento, nonché la funicolare Caldaro-Passo della Mendola, il trenino del Renon e le funivie di Renon, Colle, Verano, Meltina e Maranza. Oltre all’abbonamento annuale “Alto Adige Pass”, sono disponibili biglietti individuali e di gruppo, biglietti giornalieri e settimanali.

Südtirolmobil

La maggior parte dei treni e degli autobus passa ogni mezz’ora o ogni ora. Gli orari vengono solitamente modificati due volte all’anno (orario invernale e orario estivo). I collegamenti possono essere consultati e verificati in qualsiasi momento tramite una funzione di ricerca online.

Per ulteriori informazioni consultare:
Alto Adige mobilità

Spostarsi in auto

Se vuoi viaggiare in auto in Alto Adige o in Italia, devi informarti sulle norme di circolazione vigenti. Di norma, alle autovetture si applicano i seguenti limiti di velocità: 50 km/h nelle aree urbane (40 km/h nei centri urbani), 90 km/h nelle aree extraurbane, 110 km/h sulle superstrade (90 km/h con pioggia o neve) e 130 km/h sulle autostrade (110 km/h con pioggia o neve).

I cartelli sulle superstrade sono blu, quelli sulle autostrade sono verdi. L’utilizzo dell’autostrada è a pagamento: il pedaggio viene calcolato in base alla distanza percorsa e va pagato ai caselli. Non è necessaria alcuna vignetta autostradale.

Dal 15 novembre al 15 aprile vige l’obbligo delle dotazioni invernali per le autovetture, che devono circolare con pneumatici invernali o avere a bordo catene da neve.

Parcheggiare nei centri città non è facile, quindi si consiglia di parcheggiare fuori dal centro e poi spostarsi con i mezzi pubblici. In questo modo si risparmia non solo denaro, ma anche tempo. Il parcheggio nella città di Bolzano è regolato dal sistema delle “zone colorate”: nelle aree contrassegnate in bianco possono parcheggiare solo i residenti in città in possesso di un permesso di parcheggio. I non residenti possono parcheggiare a pagamento nei parcheggi pubblici per soste brevi (aree blu) o nei parcheggi sotterranei della città, anch’essi a pagamento.

Chi non ha un’auto propria si può muovere in taxi o rivolgersi a una delle varie agenzie di car sharing.

Fare rifornimento in Alto Adige
Oltre alle stazioni di servizio per i carburanti tradizionali, in Alto Adige sono presenti anche distributori di idrogeno ed energia elettrica.

Per ulteriori informazioni consultare:

Nelle stazioni di servizio in autostrada è possibile fare il pieno in modalità self-service e pagare alla cassa. Sulle strade provinciali dell’Alto Adige ci sono invece stazioni di servizio con self-service (“fai da te”) e stazioni di rifornimento servito. Nelle prime il prezzo del carburante è solitamente molto più basso.

Vivere - Work in Alto Adige
Abitare
Come trovare un appartamento in Alto Adige?

Abitare in Alto Adige è diventato molto costoso. Per tante persone, e soprattutto per le giovani famiglie, è sempre più difficile acquistare o affittare un appartamento, sia nelle zone rurali sia in quelle urbane. La possibilità di trovare un’abitazione a prezzi accessibili diventa quindi uno degli aspetti principali dell’abitare in Alto Adige e influisce sull’attrattività della provincia come luogo in cui vivere, lavorare e studiare.

La popolazione è in crescita e negli ultimi anni la società è decisamente cambiata: il numero di famiglie composte da un solo membro aumenta e le dimensioni medie delle famiglie diminuiscono – cresce quindi il fabbisogno di unità abitative. Rispetto alle regioni vicine, l’Alto Adige ha una quota relativamente elevata di appartamenti di proprietà (circa il 70%) e una quota relativamente bassa di appartamenti in affitto (solo il 30% circa). Questa caratteristica interessa in particolare la mobilità dei giovani, che non amano stabilirsi definitivamente in un luogo ma preferiscono essere più “liberi” per approfittare di eventuali nuove proposte professionali e offerte di lavoro.

Mettere a disposizione locali in affitto a prezzi più accessibili e consentire nuove forme abitative (comuni) per soddisfare le esigenze di mobilità delle giovani generazioni è quindi una priorità delle autorità locali.

Come trovare un appartamento in affitto in Alto Adige?

Trovare un appartamento in affitto a prezzi accessibili in Alto Adige non è facile. Molti proprietari desiderano conoscere personalmente gli inquilini prima di proporre un contratto di locazione. È quindi consigliabile iniziare la ricerca di un’abitazione tramite amici, conoscenti o colleghi di lavoro.

Ci si può inoltre avvalere dell’ausilio di appositi portali Internet e delle numerose agenzie immobiliari. Si possono ottenere informazioni utili sugli alloggi in affitto disponibili anche consultando gli annunci pubblicati sulle riviste o affissi nelle bacheche nei centri commerciali e in altri luoghi aperti al pubblico.

Di norma si versano in anticipo fino a tre mesi di affitto come deposito cauzionale per coprire eventuali danni causati durante il periodo di locazione. La cauzione verrà restituita al termine del periodo di locazione se l’appartamento viene restituito nelle stesse condizioni in cui è stato preso in consegna.

Esistono essenzialmente tre diversi tipi di contratti di locazione a scopo abitativo: liberi, agevolati e transitori.

Il contratto di locazione libero ha una durata di 4 anni e si rinnova tacitamente per altri 4 anni se non viene risolto per iscritto da una delle parti almeno 6 mesi prima della scadenza. L’importo del canone d’affitto è liberamente negoziabile tra locatore e locatario.

Il contratto di locazione agevolato ha una durata di 3 anni e si rinnova tacitamente per altri 2 anni, a meno che non venga risolto alla prima scadenza. A differenza del contratto di locazione libero, il canone di locazione non è determinato dalle parti interessate, ma è stabilito da accordi locali che prevedono valori minimi e massimi. Il canone è quindi più basso rispetto a quello sul mercato immobiliare aperto.

Il contratto di locazione residenziale per un periodo transitorio ha una durata massima di 18 mesi. Il canone viene stabilito liberamente tra le parti o in base agli accordi locali. Il contratto di locazione residenziale si applica agli inquilini che hanno un lavoro temporaneo o partecipano a corsi di formazione e aggiornamento, ma mai per scopi turistici.

In ogni caso, è consigliabile stipulare il contratto di locazione per iscritto, ponderare bene il tipo di contratto da applicare e verificare accuratamente in anticipo la sussistenza di tutti i requisiti di legge.

Edilizia popolare per famiglie a basso reddito

In Alto Adige esiste l’Istituto per l’edilizia sociale (IPES), un ente di diritto pubblico con il compito di fornire alloggi a famiglie a basso reddito, anziani e persone con disabilità, nonché di costruire e affittare alloggi per la classe media e residence per lavoratori e studenti.

Gli appartamenti vengono assegnati in base alla situazione economica del richiedente. Le domande di alloggio sociale vengono inserite in una graduatoria che serve per assegnare gli appartamenti a seconda della disponibilità.

Chi può presentare domanda per un alloggio sociale?

Possono presentare domanda per l’assegnazione di un alloggio sociale i cittadini italiani, i cittadini dell’Unione Europea e i cittadini extracomunitari che risiedono in Alto Adige da cinque anni e lavorano in Alto Adige da almeno tre anni. Inoltre, il richiedente deve risiedere o lavorare ininterrottamente da almeno due anni nel comune in cui presenta la domanda. I richiedenti devono altresì soddisfare alcune condizioni preliminari, ad esempio devono avere un reddito complessivo non superiore al tetto stabilito dall’IPES e non devono aver già rinunciato a un alloggio sociale idoneo.

Per ulteriori informazioni consultare:
Istituto per l’edilizia sociale

Contributo per l’affitto e le spese accessorie (sussidio per l’affitto)

Le famiglie o gli individui in difficoltà possono richiedere un contributo per pagare l’affitto e le spese abitative accessorie.

L’importo del sussidio dipende dalla situazione economica del richiedente, dall’ammontare delle spese documentate e dall’importo considerato dalle autorità provinciali come “affitto ragionevole”. Prerequisito per l’erogazione del contributo è un regolare contratto di locazione.

Per ulteriori informazioni consultare:
Provincia Autonoma di Bolzano

Residence per lavoratori

L’Istituto per l’edilizia sociale IPES dispone anche di residence per lavoratori. Si tratta di strutture residenziali che ospitano temporaneamente lavoratori di nazionalità italiana o provenienti da Stati membri dell’UE o da altri Stati che soggiornano legalmente in Alto Adige.

Gli alloggi sono piccoli appartamenti o posti letto che vengono affittati ai lavoratori

assunti con rapporto di lavoro regolare, a lavoratori autonomi, a soggetti iscritti nelle liste di collocamento da non più di otto mesi o a soggetti che partecipano a un progetto di reinserimento nel mondo del lavoro.

Le domande possono essere presentate in qualsiasi momento dell’anno tramite apposito modulo.

Per ulteriori informazioni consultare:
Istituto per l’edilizia sociale

Agevolazione per l’acquisto della prima casa

La Provincia Autonoma di Bolzano eroga a famiglie e singoli individui un contributo finanziario per l’acquisto della prima casa.

Si tratta di un contributo a fondo perduto che viene concesso una tantum e non deve essere rimborsato dal beneficiario. Per poter beneficiare del contributo per l’acquisto della prima casa, il richiedente deve soddisfare una serie di prerequisiti che riguardano essenzialmente il reddito, il patrimonio e le proprietà del richiedente, il patrimonio immobiliare di genitori/suoceri/figli e altri criteri relativi al richiedente.

Il beneficiario del contributo deve essere residente o lavorare nella provincia di Bolzano da almeno cinque anni. Lo stesso vale per qualsiasi soggetto che vive insieme al richiedente in un rapporto di tipo matrimoniale e diventa comproprietario dell’abitazione.

I cittadini di Paesi non appartenenti all’UE devono essere residenti nella provincia di Bolzano da almeno cinque anni ininterrottamente alla data di presentazione della domanda e devono aver svolto un’attività lavorativa in provincia per almeno tre anni.

Per ulteriori informazioni consultare:
Provincia Autonoma di Bolzano

Scuola - Work in Alto Adige
Scuola
Com’è impostato il percorso formativo in Alto Adige?

In Alto Adige esiste un sistema scolastico specifico per ciascuno dei tre gruppi linguistici (tedesco, italiano, ladino), che garantisce l’insegnamento nella propria lingua madre e assicura l’apprendimento dell’altra lingua come seconda lingua. Per ogni gruppo linguistico ci sono scuole separate e relativi uffici scolastici. Gli altoatesini di lingua tedesca imparano l’italiano come prima lingua straniera e viceversa. L’inglese viene insegnato come seconda lingua straniera.

In Italia – e quindi anche in Alto Adige – la scuola dell’obbligo dura dieci anni e riguarda di norma bambini e ragazzi di età compresa tra i sei e i sedici anni. La frequenza della scuola dell’infanzia fra i tre e i sei anni è facoltativa.

Il sistema scolastico dell’Alto Adige prevede un primo ciclo di istruzione della durata di otto anni: cinque anni di scuola primaria e tre anni di scuola secondaria di primo grado. Quindi per tutti gli studenti c’è un percorso formativo comune fino alla fine dell’ottavo anno scolastico. Si passa quindi al secondo ciclo di istruzione (scuola secondaria di secondo grado), che comprende da un lato le scuole superiori quinquennali che terminano con l’esame finale di Stato (diploma maturità, licei, istituti tecnici a indirizzo economico e istituti tecnici a indirizzo tecnologico), e dall’altro le scuole professionali della durata di tre o quattro anni. Dall’anno scolastico 2015/2016 esiste inoltre la possibilità di sostenere l’esame finale di Stato anche presso le scuole professionali dopo aver frequentato un quinto anno (la cosiddetta “maturità professionale”).

Dopo la scuola superiore, i diplomati entrano nel mondo del lavoro o intraprendono gli studi universitari.

Quando sono previste le vacanze scolastiche in Alto Adige?

Il calendario delle vacanze scolastiche è fissato con diversi anni di anticipo ed è disponibile sul sito internet della Provincia Autonoma di Bolzano Alto Adige.

Per ulteriori informazioni consultare:
Provincia Autonoma di Bolzano

Assistenza all'infanzia - Work in Alto Adige
Assistenza all’infanzia
Quali sono le possibilità di assistenza alla prima infanzia in Alto Adige?

In Alto Adige sono disponibili diverse opzioni di assistenza alla prima infanzia per i bambini dai tre mesi ai quattro anni: asilo nido, microstrutture e assistenti domiciliari all’infanzia.
I costi dell’assistenza alla prima infanzia dipendono dal numero di ore richieste e dalla situazione economica della famiglia.

Per informazioni sulle varie offerte di assistenza alla prima infanzia e sui posti disponibili è possibile rivolgersi ai Comuni o direttamente alle strutture che offrono servizi di assistenza all’infanzia (assistenti domiciliari all’infanzia, microstrutture). Sempre in Comune è possibile informarsi sulla presenza di gruppi di gioco o gruppi di bambini piccoli o di un centro genitori-bambini.

Scuola dell’infanzia

In Alto Adige la frequenza della scuola dell’infanzia è facoltativa. Ci sono scuole dell’infanzia di lingua tedesca, italiana e ladina alle quali possono essere iscritti i bambini dai 2,8 ai 6 anni. La retta per la frequenza della scuola dell’infanzia è stabilita dai Comuni e varia di poco da un Comune all’altro. Anche gli orari di ingresso e di uscita possono variare da struttura a struttura.

Per una panoramica della scuola dell’infanzia e ulteriori informazioni:
Provincia Autonoma di Bolzano

Oltre alle scuole dell’infanzia pubbliche, esistono anche istituti privati e istituti con orientamenti particolari, come gli asili nel bosco, le scuole dell’infanzia Waldorf e Montessori, ecc., che talvolta prevedono requisiti di ammissione diversi da quelli delle scuole dell’infanzia pubbliche.

Assistenza ai bambini nei periodi festivi:
L’assistenza alla prima infanzia è normalmente disponibile tutto l’anno e quindi anche durante le vacanze, mentre il calendario della scuola dell’infanzia segue l’anno scolastico. Quindi l’anno della scuola dell’infanzia comincia all’inizio di settembre e termina a metà giugno. I genitori o i tutori che lavorano devono pertanto trovare soluzioni alternative per l’assistenza ai bambini per circa tre mesi di pausa estiva. Esistono varie offerte da parte di diversi istituti, che sono per lo più privati e in alcuni casi possono essere piuttosto  costosi.

Per ulteriori informazioni consultare:

Vaccinazioni - Work in Alto Adige
Vaccinazioni
In Alto Adige le vaccinazioni sono obbligatorie?

Attualmente, in Italia e quindi anche in Alto Adige vi sono in totale 10 vaccinazioni obbligatorie per bambini e adolescenti fra 0 e 16 anni.

Il calendario vaccinale italiano prevede le seguenti vaccinazioni obbligatorie:

  • Poliomielite
  • Difterite
  • Tetano
  • Epatite B
  • Pertosse
  • Haemophilus influenzae B
  • Morbillo
  • Rosolia
  • Parotite
  • Varicella

I genitori ricevono dal Servizio di Igiene e Sanità Pubblica un invito scritto per la vaccinazione del loro bambino. Le vaccinazioni obbligatorie sono gratuite e possono essere somministrate in tutti i distretti sanitari. Per via dell’estensione dell’obbligo vaccinale, occorre presentare il certificato attestante le vaccinazioni obbligatorie (o la conferma dell’esenzione dalle vaccinazioni per gravi motivi di salute) al momento dell’iscrizione ai servizi di assistenza alla prima infanzia sia pubblici che privati. In caso contrario, il bambino non sarà ammesso al servizio di assistenza.

Per ulteriori informazioni consultare:
Provincia Autonoma di Bolzano, Agenzia per la Famiglia

Elezioni - work in Alto Adige
Partecipazione politica
Chi può votare alle elezioni comunali, provinciali e nazionali e del Parlamento europeo?

In ogni Comune altoatesino è presente un ufficio elettorale che gestisce le liste elettorali del Comune. Tutti i cittadini residenti nel comune che hanno diritto di voto sono iscritti nelle liste elettorali. In Italia – e quindi in Alto Adige – hanno diritto di voto tutti i cittadini italiani maggiorenni, purché non vi siano impedimenti legali. I cittadini italiani che si trasferiscono all’estero rimangono iscritti nelle liste elettorali (AIRE).

Per partecipare alle elezioni provinciali e comunali nella provincia di Bolzano, gli aventi diritto al voto devono inoltre risiedere ininterrottamente nella regione da almeno quattro anni al momento della pubblicazione dell’avviso di indizione delle elezioni e devono aver risieduto in provincia di Bolzano per buona parte di questi quattro anni.

Possono partecipare al voto per l’elezione del Parlamento europeo e l’elezione degli organi comunali anche i cittadini di Paesi UE residenti in Italia. Tuttavia, questi devono presentare un’apposita domanda al sindaco. Per votare alle elezioni comunali, inoltre, essi devono risiedere ininterrottamente nella regione da almeno quattro anni al momento della pubblicazione dell’avviso di indizione delle elezioni e devono aver risieduto in provincia di Bolzano per buona parte di questi quattro anni.

I cittadini provenienti da Paesi extracomunitari non hanno diritto di voto ad alcun livello politico, anche dopo aver soggiornato a lungo legalmente in Italia.

Nel 2001 è stata introdotta una nuova tessera elettorale che deve essere presentata al seggio a ogni votazione.

Per ulteriori informazioni consultare:

Provincia Autonoma di Bolzano

Italia - Work in Alto Adige
Cittadinanza italiana
Come si acquisisce la cittadinanza italiana?

Ci sono fondamentalmente tre modi per acquisire la cittadinanza in Italia: per nascita, per matrimonio o per residenza in Italia.
I figli di madre o padre italiano acquisiscono automaticamente la cittadinanza italiana.

Lo stesso vale per i bambini nati in Italia da genitori apolidi o ignoti. I minori stranieri adottati da cittadini italiani acquisiscono automaticamente la cittadinanza italiana. La cittadinanza può essere acquisita anche per nascita da una persona che possedeva in origine la cittadinanza italiana e che successivamente si è trasferita in un altro Paese.

Inoltre, la cittadinanza italiana può essere acquisita sposando un cittadino italiano o una cittadina italiana.

Acquisiscono la cittadinanza italiana anche coloro che risiedono in Italia per un periodo di almeno dieci anni. In questo caso devono però essere soddisfatte ulteriori condizioni.

I cittadini e le cittadine italiani possono partecipare alle elezioni politiche in Italia e lavorare nel settore pubblico senza restrizioni, inoltre non hanno bisogno di un permesso di soggiorno per rimanere stabilmente in Italia.

Poiché l’Italia fa parte dell’Unione Europea, i cittadini italiani sono anche cittadini dell’UE e possono quindi vivere e lavorare in qualsiasi Paese dell’UE senza bisogno di un visto in virtù del diritto di libera circolazione e soggiorno.

Per ulteriori informazioni consultare:
Commissariato del Governo per la Provincia di Bolzano

Chiamata d'emergenza - Work in Alto Adige
Chiamata di emergenza al 112
Chi chiamare in caso di emergenza?

In tutta Europa – e quindi anche in Italia – il numero di emergenza comune e gratuito è il 112. È possibile chiamare questo numero in qualsiasi caso di emergenza che richieda l’intervento di soccorsi, del soccorso alpino, dei vigili del fuoco, della polizia o dei carabinieri, ad esempio in caso di incendio, incidente stradale grave, furto e altre situazioni di emergenza.
Il servizio è sempre disponibile per ogni cittadino e per ogni ospite in Europa e viene offerto nelle 39 lingue europee più comuni tramite un servizio di traduzione.

Vivere in Alto Adige - Work in Alto Adige
Scoprire l’Alto Adige

L’Alto Adige è sinonimo di gioia di vivere. Parti per un viaggio alla scoperta della provincia, della sua gente, delle tradizioni e dei costumi, dei prodotti regionali e delle diverse attività culturali e per il tempo libero che essa offre.

Ulteriori informazioni su
Südtirol.info